martedì 27 gennaio 2009

IL SERVIZIO (VIDEO)

Vi presentiamo una serie di video in slow motion molto interessanti:
-Il servizio di Roddick (commento d'analisi in inglese)
-Video comparazione tra il servizio di Nadal e quello di Querrey (commento d'analisi in inglese)
-Il servizio di Djokovic (commento d'analisi in inglese)
-Il servizio di Federer




lunedì 26 gennaio 2009

IL SERVIZIO MODERNO



Il servizio è il colpo più importante nel tennis ed è l'unico colpo di cui si ha il totale controllo della palla. Purtroppo però, nonostante non ci siano praticamente mai fattori esterni ad interferire con l'esecuzione, rimane un colpo davvero difficile da eseguire alla perfezione. Come vedremo in queste righe, ci sono tantissimi riferimenti tecnico-biomeccanici da considerare nello studio del servizio, questo significa che è davvero difficile determinare il servizio "perfetto" perchè troppe sono le possibili varianti in ogni fase dell'esecuzione del colpo. Cercheremo quindi di spiegare quelli che ritieniamo aspetti molto importanti che si possono ritrovare nella maggior parte dei giocatori professionisti dei nostri giorni. Bando alle ciance!

Analizzeremo il servizio attraverso lo studio delle seguenti fasi:

La posizione delle gambe (Stance)

Il lancio della palla

Lo swingdown

La zona d'impatto

Il finale

La posizione delle gambe - The Stance

Esistono vari tipi di stance per il servizio ma i due più diffusi sono il foot up dove il piede dietro si sposta avanti per finire vicino al piede davanti (sempre dietro) ed il foot down dove il piede dietro non viene spostato durante il caricamento del servizio. La grande differenza tra le due posizioni è che in foot down il lavoro di spinta è svolto sostanzialmente dalla gamba davanti, mentre in foot up entrambe le gambe partecipano alla fase di spinta. Se consideriamo esclusivamente l'elemento potenza è facile intuire che il risultato migliore dovrebbe arrivare da una posizione in foot up. In realtà poi entrano in campo alcuni altri importanti fattori come l'equilibrio che vengono facilitati dalla posizione in foot down. Importante e ricordarsi che per sfruttare la gamba dietro anche in foot down è sempre meglio tenere i piedi abbastanza vicini. In conclusione, comunque, vince la regola che bisogna fare quello che ci da' più feeling perchè un buon servizio si fa in uno stato di non tensione muscolare (chissà come mai il sig. Djokovic fa rimbalzare la palla 100 volte prima di battere!?).

Il lancio della palla

Abbiamo 3 principali punti di riferimento:

  1. la rotazione delle spalle

  2. la posizione del braccio che lancia la pallina

  3. il rilascio della palla

Diamo per scontato che tutti sappiano l'importanza di lanciare la pallina sempre nello stesso identico modo (in funzione del tipo di colpo: piatto, kick, slice, ecc.) in ogni situazione ed in ogni momento e parliamo di come deve farsi tecnicamente il lancio.

Il primo punto di riferimento è la rotazione del busto tale da portare la linea delle spalle a circa 45 gradi rispetto alla rete, prima di cominciare a fare il movimento di lancio della palla. Se mediamente le spalle alla partenza si trovano a 90 gradi rispetto alla rete, la rotazione effettuata è di 45 gradi.

Il secondo punto di riferimento è la posizione del braccio durante il lancio di palla. In generale la salita del braccio avviene in un angolo compreso tra i 45 ed i 90 gradi (parallelo) rispetto alla rete. Naturalmente nella prima di servizio la palla sarà lanciata davanti al corpo in modo più accentuato rispetto alla seconda (indicativamente si parla di 20 cm davanti al piede opposto al braccio racchetta).

Il terzo punto di riferimento è il rilascio della palla che sarà ad ore 2 e nel momento in cui comincia la flessione delle ginocchia. Fino a qualche anno fa si parlava di ore 1.

Lo swingdown

Nel tennis moderno possiamo individuare 3 tipi di swingdown: quello breve (Roddick), quello semibreve (Safin) e quello completo (Sampras). Nonostante tutto, i principali punti di riferimento dello swingdown rimangono sempre gli stessi:

Il primo punto di riferimento è il palmo della mano che tiene la racchetta che deve essere rivolto al terreno nel portare indietro il braccio.

Il secondo ed il terzo punto di riferimento sono simultanei. Mentre il braccio che lancia è completamente disteso puntando il cielo in una verticale perfetta, il braccio racchetta si trova a formare una L con braccio ed avambraccio spezzati a 90 gradi. In questo momento si realizza il quarto punto di riferimento che è importantissimo nello sviluppo corretto del servizio e cioè che la spalla del braccio racchetta deve essere più bassa rispetto all'altra. Questo aspetto è cruciale perché da qui si sviluppa il ribaltamento delle spalle (dopo lo spieghiamo in modo accurato).

Il quinto punto di riferimento ci dice che la massima flessione delle gambe avviene nello stesso momento in cui la pallina si trova al suo apice (appena prima di cominciare la fase discendente). L'aspetto complesso di questo punto è quanto si sia in grado di flettere le gambe. Da un certo punto di vista una flessione accentuata (Roddick) dovrebbe garantire maggior potenza ma bisogna anche far fronte al problema della forza necessaria per riportare le gambe dritte spingendo tutto il corpo verso l'alto. In sostanza, se non si ha un bell' allenamento e dei bei quadricipiti, è meglio non esagerare con la flessione del ginocchio. Da un punto di vista biomeccanico l'angolo corretto di flessione delle ginocchia è di 110 gradi (+/- 10%).

Il sesto punto di riferimento è l'angolo di separazione verticale, cioè quell' angolo che si forma tra la linea delle anche e quella delle spalle, affinchè si creino le condizioni ottimali di caricamento del colpo. E' di circa 30 gradi. In parole povere, nel movimento di caricamento, le anche vengono spinte in fuori verso la rete creando un ulteriore segmento nella catena cinetica.

La zona d'impatto

Una volta raggiunta la posizione ad L nella preparazione, avverrà la tripla estensione simultanea di caviglie, ginocchia ed anche che porterà il corpo verso l'alto e comincerà anche la torsione del busto (per la precisione si parla di ribaltamento del piano spalle) che avviene insieme all'azione di swing verso la palla del braccio racchetta. Vediamo i punti di riferimento di questa fase.

Il primo punto di riferimento è la posizione a martello che è lo sviluppo bio meccanico della posizione ad L di cui abbiamo parlato prima. Quando comincia la fase di ribaltamento delle spalle e la spalla del braccio racchetta sale su un piano verticale, succede che il gomito sale ma il polso rimane fermo portando l'avambraccio in posizione orizzontale. A questo punto la racchetta si ritrova verticale con il tappo che guarda il cielo.

Il secondo punto di riferimento: il braccio nel momento in cui la racchetta colpisce la palla deve essere completamente disteso.

Il terzo punto di riferimento riguarda l'azione del polso che al momento dell'impatto deve portare la racchetta quasi in linea col braccio attraverso una flessione verso destra.

Il quarto punto di riferimento riguarda il momento in cui bisogna colpire la palla: nella sua fase discendente. Ovviamente l'altezza in cui avverrà l'impatto palla – racchetta dipende dal tipo di lancio effettuato. E' scontato che l'altezza deve essere sufficiente a distendere completamente la catena cinetica creata nelle fasi viste precedentemente. Visto in slow motion anche Roddick colpisce la palla in fase discendente.

Il finale

Il primo punto di riferimento è la pronazione, ossia un movimento rotatorio dell'avambraccio grazie al quale il palmo della mano viene volto verso l'alto e il dorso verso il basso. Questo movimento deve avvenire appena la racchetta tocca la pallina (una conseguenza bio meccanica della pronazione è la rotazione interna della spalla). La pronazione avviene sia nei servizi slice (in questo caso dopo il movimento della testa della racchetta da sinistra a destra che si fa con la flessione del polso e che porta all'impatto con la palla) sia nei servizi flat (in questo caso non c'è il movimento della testa della racchetta da sinistra a destra). In sostanza abbiamo la racchetta che si trova a 90 gradi rispetto all'avambraccio poco prima di impattare la palla (posizione a martello) ed il polso effettuerà una flessione (in inglese si dice snap, che sta per srotolare) tale per cui la racchetta si trova quasi in linea con l'avambraccio all'impatto con la palla. Dopo l'impatto la pronazione riporterà l'angolo tra racchetta ed avambraccio a 90 gradi.

Il secondo punto di riferimento è il calcio all'indietro con la gamba destra. Dopo l'impatto con la palla il corpo si sbilancia in avanti. Un elemento importante per fare da ancora all'intero movimento del giocatore è la gamba destra che da una sorta di calcio all'indietro. Questo permette un più veloce recupero della posizione.

Il terzo punto di riferimento è la posizione del braccio sinistro. Oggi la maggior parte dei giocatori, durante il ribaltamento delle spalle, porta il braccio che lancia piegato vicino al corpo. Questo serve per creare meno ostacoli nel movimento del corpo e favorire l'equilibrio.

Il quarto punto di riferimento riguarda la posizione finale della testa della racchetta che deve finire a sinistra del corpo. A volte capita di vedere qualche servizio (si parla di giocatori ATP) con il finale a destra ma si parla di estremizzazioni per altro pericolose da un punto di vista articolare.

Il quinto punto di riferimento è che bisogna sempre cadere col piede opposto al braccio racchetta dentro il campo. Naturalmente, quanto si entra dentro il campo è conseguenza del tipo di servizio e del lancio di palla (si parla di circa 80 cm per gli uomini e 60 cm per le donne).


mercoledì 14 gennaio 2009

LA RISPOSTA AL SERVIZIO - VIDEO







domenica 11 gennaio 2009

LA RISPOSTA AL SERVIZIO

Come ormai tutti sanno la risposta al servizio è considerato il secondo colpo più importante dopo il servizio e per questo motivo, ogni giocatore a qualunque livello, dovrebbe dedicargli la massima attenzione. Cominciamo ad analizzare alcuni dei punti di riferimento più importanti nell’analisi della risposta ad una prima palla di servizio.

Fase 1: Split step

Uno degli aspetti più importanti da considerare è il timing dello split step. Analizzando tutti i giocatori professionisti si può notare, invariabilmente, che il punto di massima altezza della fase aerea dello split step coincide con l’impatto della palla della racchetta dell’avversario (si parla di servizi veloci). Questo aspetto comporta che durante la fase di “atterraggio” dello split step la palla è già partita dalle corde e quindi si dovrebbe essere in grado di percepire la direzione del servizio. A questo punto il primo piede che si dovrebbe appoggiare al suolo è quello opposto alla direzione della palla (si parla di frazioni di secondo).

Fase 2: la preparazione

Il primo punto di riferimento è che la racchetta deve essere portata indietro con la rotazione del busto e non con solo il braccio (errore molto comune). In questo modo si ottiene il minor tempo di reazione e la maggior potenza. La linea delle spalle dovrebbe venirsi a trovare in posizione perpendicolare alla rete. 

Il secondo punto di riferimento è che la mano/racchetta (mani/racchetta per un bimane) deve essere all’altezza della palla o anche sotto. Abbiamo visto come la preparazione del diritto e del rovescio moderno abbia tra le sue caratteristiche una preparazione molto alta per sfruttare l’inerzia della racchetta e poter sfruttare la massima distanza possibile per l’accelerazione della racchetta. Naturalmente quando si parla di una risposta ad una prima palla di servizio, vista la velocità della stessa e il poco tempo per potersi mettere in posizione per la risposta, è necessario accorciare la fase di apertura.

Il terzo punto di riferimento è il caricamento del peso del corpo sulla gamba esterna. Questo ha lo scopo di indirizzare il peso del corpo il più possibile nella direzione in cui si vuole mandare la palla. Inoltre, il peso sulla gamba esterna, aiuta ad assorbire ed a contenere la velocità della palla favorendo un più semplice controllo della direzione della risposta. 

Fase 3: la zona d’impatto ed il finale

Il primo punto di riferimento è lo spostamento del peso del corpo sulla gamba esterna ed in avanti verso la traiettoria della  palla. Si potrebbe parlare di uno spostamento a V del corpo che si realizza in due momenti: 1- scesi dallo step il peso viene caricato tutto sulla gamba esterna che con un passo più o meno lungo va a cercare la traiettoria della palla, questo movimento è generalmente fatto parallelamente alla rete o con un angolo minimo rispetto alla rete; 2- nel momento in cui si impatta la palla si scarica il peso dalla gamba esterna a quella interna (come nella volèe) e sarà quest' ultima che si muoverà con un angolo di di circa 45 gradi rispetto alla rete. Naturalmente l’angolo con cui si va incontro alla palla dipende da diversi fattori tra cui la distanza di chi risponde dalla riga di fondo campo e soprattutto dalla velocità del servizio: se si è vicini alla riga ed il servizio è rapido ci si “butterà” sulla traiettoria della palla parallelamente alla rete anche con la gamba interna.

Il secondo punto di riferimento è che la palla deve essere colpita fuori davanti al corpo. E’ovvio che per fare ciò è necessario avere il tempo sufficiente per finire il movimento. Molti errori in risposta, infatti, dipendono da un backswing troppo lungo o dall’apertura fatta col braccio e non con il busto. Su una prima palla veloce (dove si può sfruttare la velocità già posseduta dalla pallina) riuscire a colpire la palla davanti al corpo a volte è già sufficiente per ottenere un ottima risposta, senza bisogno di cercare la velocità della propria racchetta.

Il terzo punto di riferimento è che la racchetta non deve bloccarsi dopo l’impatto ma deve continuare la sua corsa fino alla fine. Non si deve accorciare lo swing del finale perché è proprio il movimento che continua, a rendere più facile il controllo della palla. In realtà, essendo la preparazione molto accorciata nella risposta, spesso la fase principale di accelerazione della racchetta avviene dopo l’impatto e quindi risulta fondamentale il finale per esaurire la spinta.