martedì 16 dicembre 2008

IL MODERNO ROVESCIO AD UNA MANO

Fase 1: la preparazione

Possiamo individuare 3 punti di riferimento nella preparazione del rovescio ad una mano (non dimenticando mai di fare lo split step prima dell’apertura)

a)     la racchetta viene portata dietro attraverso una rotazione del torso (la linea delle spalle si verranno a trovare a circa 45 gradi rispetto alla rete). Un ruolo importante è svolto dalla mano sinistra che “trascina” la testa della racchetta (e la “spingerà” verso il basso quando comincia il downswing, ma siamo già nella fase 2);

b)     la testa della racchetta è solitamente alta, sopra la spalla. Qui si apre il dibattito tra i pro ed i contro di un’apertura così che porta ad uno swing circolare o di un’apertura più lineare. La prima, che è quella utilizzata dai professionisti di riferimento per queste righe (gasquet, federer, haas, robredo & co), permette di sfruttare tutta l’inerzia della racchetta e di dare il massimo della consistenza possibile al colpo, ma richiede un gran timing e un braccio decisamente rapido. Un buon compromesso potrebbe essere un’apertura semicircolare.

c)      il peso del corpo è sulla gamba sinistra;

Fase 2: la zona d’impatto (punto di contatto)

Possiamo individuare 6 punti di riferimento per ricreare il corretto movimento per arrivare ad impattare la palla:

a)     come già accennato prima, lo swingdown comincia con la discesa della testa racchetta guidata ancora dalla mano sinistra finchè la racchetta non si trova in posizione orizzontale e parallela alla rete. Il palmo della mano sarà rivolto al terreno. Questo è uno dei passaggi  più importanti del rovescio ad una mano. Un riferimento è anche che la spalla destra si viene a trovare sotto il mento;

b)      La gamba sinistra “collassa” e ciò aiuta anche il giocatore a portare la testa della racchetta sotto la palla;

c)     In questa fase comincia il trasferimento del peso dalla gamba sinistra a quella destra (il centro di gravità è il centro del corpo);

d)     La racchetta viene portata sulla linea di traiettoria della palla (il tappo-racchetta guarderà proprio la palla) ma la testa della racchetta sarà più bassa per dare il topspin (tanto più è bassa tanto più topspin si darà)

e)        All’impatto con la palla il braccio sarà completamente disteso

f)     Il contatto deve avvenire davanti al corpo, appena davanti al piede destro ed all’altezza dei fianchi o poco sotto; il lavoro di allineamento con la traiettoria della palla dovrebbe avvenire utilizzando soprattutto le gambe. 

Fase 3: il finale

Possiamo individuare 4 punti di riferimento per il finale del rovescio ad una mano:

a)     le spalle rimangono bloccate dopo l’impatto. Quello di andare in rotazione con le spalle (soprattutto nei rovesci incrociati) è forse il più comune degli errori. Per aiutare il blocco delle spalle ha una grande importanza il braccio sinistro che fa un movimento di opposizione (più o meno accentuato), creando un “ancoraggio”.

b)     La testa rimane rilassata e lo sguardo rimane sulla palla per qualche istante anche dopo l’impatto; in questo modo si crea una maggior stabilità e più consistenza.

c)      C’è il completo trasferimento del peso sulla gamba destra;

d)      Il movimento del braccio racchetta dovrebbe essere, dopo l’impatto, di tipo lineare per ottenere il massimo della potenza. Un altro errore piuttosto comune, infatti, è quello di portare in alto, appena impattata la palla, la testa della racchetta.

e)      Dopo l’impatto si sviluppa anche il lavoro dell’avambraccio e del polso che fanno la dovuta torsione per continuare il movimento circolare della testa della racchetta da cui si sviluppa il topspin.

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