giovedì 18 dicembre 2008

IL ROVESCIO SLICE DI FEDERER (VIDEO)

IL ROVESCIO IN SLICE

Prima di parlare dei vari passaggi da effettuare da un punto di vista tecnico per eseguire un rovescio in slice nel modo corretto, va detto che l’impugnatura da utilizzare è la continental (una volta si diceva “a martello”). In questo tipo di colpo non ci sono varianti come può avvenire con dritto o rovescio.

Fase 1: la preparazione

Possiamo individuare 4 punti di riferimenti legati alla fase di preparazione del rovescio in slice:

a)      il primo e forse il più importanti dei punti di riferimento è la posizione che devono avere racchetta, avambraccio e parte superiore del braccio nella fase finale della preparazione, che si trovano a formare una specie di quadrato. In sostanza si individua un angolo di 90 gradi tra braccio (parallelo al terreno) ed avambraccio, ed un angolo di 90 gradi anche tra avambraccio (che si viene a trovare con una inclinazione di circa 45 gradi rispetto al suolo) e racchetta. La testa della racchetta arriverà oltre la spalla sinistra puntando dietro di noi.

b)      Il secondo punto di riferimento è che, nella fase finale della preparazione, il piatto corde (insieme al dorso della mano) dovrebbe “guardare” la rete. Uno degli errori più comuni è proprio quello di avere la faccia della racchetta rivolto al cielo e ciò porta ad avere troppo poco tempo le corde sulla palla, con il risultato di avere una palla leggera e “flottante” oltre chè aumentare il rischio di steccare.

c)      La racchetta deve essere portata dietro nella posizione finale della preparazione attraverso la rotazione del busto. La spalla destra si troverà a 45 gradi rispetto alla rete. La posizione a quadrato del braccio-racchetta spiegata prima va assunta appena dopo lo split step e solo successivamente si procede a portare dietro la racchetta con la rotazione del busto.

d)      Tutto il peso del corpo è sulla gamba destra. Il carico della gamba destra, che è una sorta di allungo (soprattutto se la palla è lontana dal punto ottimale d’impatto), avviene simultaneamente al raggiungimento della fase finale della preparazione.

Fase 2: la zona d’impatto

Possiamo individuare 5 punti di riferimento nella zona d’impatto:

a)      il primo punto di riferimento è il movimento del polso/racchetta. Il polso guiderà il downswing e la testa della racchetta raggiungerà l’altezza del polso solo dopo l’impatto. In un tennis moderno dove molto si parla del polso bloccato all’impatto un po’ in tutti i colpi, nello slice il polso ha un ruolo molto importante nel portare la racchetta dai 90 gradi della preparazione ad una linea appena spezzata al momento dell’impatto.

b)      Il braccio al momento dell’impatto sarà completamente disteso o quasi.

c)      La palla dovrebbe essere colpita ad un’altezza compresa tra il fianco ed il petto, davanti al corpo, appena davanti al piede destro.

d)      La gamba sinistra dovrebbe collassare come conseguenza del fatto che tuttoilpesodelcorpo sulla gamba destra.

e)      La testa dovrebbe rimanere ferma e rilassata e gli occhi sulla palla anche dopo avere colpito la palla.

Fase 3: il finale

Possiamo individuare 4 punti di riferimento nella fase finale dello slice (i primi tre sono in realtà tutti strettamente conseguenti):

a)      ricopre un ruolo molto importante il braccio sinistro nel finale del colpo. Come si vedrà in tutti i professionisti dopo l’impatto entrambe le braccia finiscono completamente dietro al corpo, totalmente distese ed alla stessa altezza. Si crea, quindi, sempre un angolo isoscele dove i due lati uguali sono le braccia. Il braccio sinistro nello slice,con il suo movimento in opposizione al braccio destro, serve come un’ancora per dare equilibrio a tutto il corpo e aiuta ad ottenere una maggiore velocità della testa della racchetta. Il maggior equilibrio ottenuto servirà anche ad un più veloce recupero della corretta posizione dei piedi per il colpo successivo.

b)      Alla fine del movimento dello slice, il piatto corde che ha impattato la palla si troverà a guardare il cielo

c)      Entrambi i palmi delle mani alla fine dello slice guardano il terreno.

d)      Il peso è ancora tutto sulla gamba destra.

martedì 16 dicembre 2008

IL ROVESCIO AD UNA MANO IN VIDEO: FEDERER SLOW MOTION

Thanks to: mytennis4you su youtube


IL MODERNO ROVESCIO AD UNA MANO

Fase 1: la preparazione

Possiamo individuare 3 punti di riferimento nella preparazione del rovescio ad una mano (non dimenticando mai di fare lo split step prima dell’apertura)

a)     la racchetta viene portata dietro attraverso una rotazione del torso (la linea delle spalle si verranno a trovare a circa 45 gradi rispetto alla rete). Un ruolo importante è svolto dalla mano sinistra che “trascina” la testa della racchetta (e la “spingerà” verso il basso quando comincia il downswing, ma siamo già nella fase 2);

b)     la testa della racchetta è solitamente alta, sopra la spalla. Qui si apre il dibattito tra i pro ed i contro di un’apertura così che porta ad uno swing circolare o di un’apertura più lineare. La prima, che è quella utilizzata dai professionisti di riferimento per queste righe (gasquet, federer, haas, robredo & co), permette di sfruttare tutta l’inerzia della racchetta e di dare il massimo della consistenza possibile al colpo, ma richiede un gran timing e un braccio decisamente rapido. Un buon compromesso potrebbe essere un’apertura semicircolare.

c)      il peso del corpo è sulla gamba sinistra;

Fase 2: la zona d’impatto (punto di contatto)

Possiamo individuare 6 punti di riferimento per ricreare il corretto movimento per arrivare ad impattare la palla:

a)     come già accennato prima, lo swingdown comincia con la discesa della testa racchetta guidata ancora dalla mano sinistra finchè la racchetta non si trova in posizione orizzontale e parallela alla rete. Il palmo della mano sarà rivolto al terreno. Questo è uno dei passaggi  più importanti del rovescio ad una mano. Un riferimento è anche che la spalla destra si viene a trovare sotto il mento;

b)      La gamba sinistra “collassa” e ciò aiuta anche il giocatore a portare la testa della racchetta sotto la palla;

c)     In questa fase comincia il trasferimento del peso dalla gamba sinistra a quella destra (il centro di gravità è il centro del corpo);

d)     La racchetta viene portata sulla linea di traiettoria della palla (il tappo-racchetta guarderà proprio la palla) ma la testa della racchetta sarà più bassa per dare il topspin (tanto più è bassa tanto più topspin si darà)

e)        All’impatto con la palla il braccio sarà completamente disteso

f)     Il contatto deve avvenire davanti al corpo, appena davanti al piede destro ed all’altezza dei fianchi o poco sotto; il lavoro di allineamento con la traiettoria della palla dovrebbe avvenire utilizzando soprattutto le gambe. 

Fase 3: il finale

Possiamo individuare 4 punti di riferimento per il finale del rovescio ad una mano:

a)     le spalle rimangono bloccate dopo l’impatto. Quello di andare in rotazione con le spalle (soprattutto nei rovesci incrociati) è forse il più comune degli errori. Per aiutare il blocco delle spalle ha una grande importanza il braccio sinistro che fa un movimento di opposizione (più o meno accentuato), creando un “ancoraggio”.

b)     La testa rimane rilassata e lo sguardo rimane sulla palla per qualche istante anche dopo l’impatto; in questo modo si crea una maggior stabilità e più consistenza.

c)      C’è il completo trasferimento del peso sulla gamba destra;

d)      Il movimento del braccio racchetta dovrebbe essere, dopo l’impatto, di tipo lineare per ottenere il massimo della potenza. Un altro errore piuttosto comune, infatti, è quello di portare in alto, appena impattata la palla, la testa della racchetta.

e)      Dopo l’impatto si sviluppa anche il lavoro dell’avambraccio e del polso che fanno la dovuta torsione per continuare il movimento circolare della testa della racchetta da cui si sviluppa il topspin.

domenica 14 dicembre 2008

IL ROVESCIO A DUE MANI - VIDEO LEZIONI (in inglese)

Vi presentiamo una serie di video molto interessanti su come si esegue il rovescio a due mani preso da www.fuzzyyellowballs.com




Se avete trovato interessanti questi video, qui sotto abbiamo inserito l'indirizzo per il link delle altre 3 parti sul rovescio a due mani. Il sito è completamente gratuito e davvero ben fatto!

http://www.fuzzyyellowballs.com/videos/index.php/view/951/181/Step_3_Tennis_Two_Handed_Backhand_Swing_to_Contact

http://www.fuzzyyellowballs.com/videos/index.php/view/951/182/Step_4_Tennis_Two_Handed_Backhand_Follow_Through

http://www.fuzzyyellowballs.com/videos/index.php/view/951/256/Step_5_Tennis_Two_Handed_Backhand_Summary

IL MODERNO ROVESCIO A DUE MANI

Quello che viene spiegato di seguito è l’esecuzione del rovescio a due mani effettuato dai giocatori di alto livello, questo va premesso perché l’applicazione di questi principi è influenzato da fattori anche fisici. In particolare facciamo riferimento al fatto che per fare l’apertura con la racchetta alta è necessaria molta velocità per far fare alla testa della racchetta tutto lo swing fino all’impatto con la palla. Certo il movimento circolare permette davvero un guadagno di potenza ma a volte bisogna scendere a compromessi (con un’apertura più lineare) per non trovarsi sempre in ritardo appena ci arriva una palla un po’ più veloce.

Fase 1: la preparazione

Possiamo individuare 4 punti di riferimento per arrivare correttamente alla posizione finale dell’apertura (considerando sempre della massima importanza lo split step):

A)   le mani, nella rotazione del busto per portare dietro la racchetta, dovrebbero essere all’altezza del petto. Questo permette alla testa della racchetta di acquistare maggiore velocità prima dell’impatto con la palla.

B)  La racchetta dovrebbe essere rivolta verso il cielo. La testa molto alta permette di sfruttare l’inerzia della racchetta e quindi di fare il downswing praticamente senza usare la propria forza. Questo movimento permette di acquistare immediatamente maggior potenza nel colpo.

C)  Il braccio sinistro deve essere leggermente piegato

D)  Il peso del corpo è completamente caricato sulla gamba sinistra (per giocatori destrimani ovviamente)

Fase 2: la zona d’impatto (punto di contatto)

Possiamo individuare 6 punti di riferimento per ricreare il corretto movimento per arrivare a colpire la palla:

A)   le mani devono scendere sotto il livello della palla proprio prima del contatto. Questo movimento è fondamentale per creare il topspin ma aiuta anche a dare ritmo durante il colpo.

B)   La gamba sinistra (per i destrimani) deve “collassare” nel momento in cui comincia il movimento nella zona d’impatto. Questo aiuta anche il giocatore a portare la testa della racchetta sotto la palla con più facilità.

C)   Durante il movimento che attraversa la zona d’impatto comincia il trasferimento del peso dalla gamba dietro a quella davanti.

D)   La testa rimane completamente ferma e rilassata. Questo permette una migliore visione della palla ma soprattutto un miglior equilibrio ed una maggiore consistenza del colpo.

E)   Arriviamo ad uno degli elementi più importanti del moderno rovescio a due mani (soprattutto dal punto di vista cinetico): il braccio sinistro è completamente disteso.

F)   La palla deve essere colpita davanti al corpo, appena davanti al piede destro, all’altezza dei fianchi. Proprio quest’ultimo aspetto è molto importante perché per colpire sempre la palla all’altezza del fianco significa utilizzare le gambe per creare la giusta altezza del corpo e non modificare il movimento di busto e braccia.

Fase 3: il finale

 Nel finale possiamo individuare 3 punti di riferimento:

A)   il primo punto di riferimento del finale è il più importante: si deve finire con il braccio sinistro che attraversa il petto e deve essere completamente disteso

B)   la spalla sinistra si deve ritrovare sotto il mento. Questo punto di riferimento è importante perché è una posizione di cui si ha l’immediata sensazione fisica e quindi è facile capire se si è fatta la cosa giusta o si è saltato questo passaggio.

C)  C’è il completo trasferimento del peso dalla gamba dietro a quella davanti

Quello che in sostanza si ottiene con questo tipo di rovescio è di avere uno swingback circolare nella fase di preparazione ma quando si entra nella zona d’impatto lo swing diventa lineare e quindi la palla rimane sulle corde più a lungo rispetto a tutti gli altri tipi di rovesci a due mani. Tutto ciò significa davvero tanta potenza… che poi bisogna saper controllare!!

venerdì 12 dicembre 2008

IL DIRITTO MODERNO - VIDEO LEZIONI (in inglese)

Vi presentiamo una serie di bei video su come si esegue il diritto moderno presi da www.fuzzyyellowballs.com






mercoledì 10 dicembre 2008

IL DIRITTO MODERNO

La caratteristica principale che distingue il diritto moderno dagli altri diritti usati in passato è il finale del colpo. Nel diritto moderno il colpo finisce con la mano destra (mancini esclusi ovviamente) che chiude all’altezza del fianco, del gomito o della spalla con il palmo rivolto verso il pavimento. Prima del diritto moderno la chiusura avveniva con la racchetta sopra la spalla e andando indietro di qualche decennio in più, si vedeva il finale del diritto con la testa della racchetta che puntava il cielo ben davanti al corpo. Probabilmente, i primi giocatori ad utilizzare su tutti i colpi la tecnica del diritto moderno sono stati Thomas Muster, Sergi Brugera e Alberto Berasutegi negli anni ’90.

In generale possiamo dire che i primi colpi eseguiti con questa tecnica sono stati la conseguenza della necessità di ottenere più top spin ed angoli più esasperati. Con il movimento classico, dare più rotazione voleva dire anche applicare più potenza e quindi minor controllo. Così, in modo piuttosto naturale e progressivo ci si è accorti che il finale come nel diritto moderno dava parecchi benefici nel rapporto potenza/controllo, rendeva più semplice l’esecuzione del colpo in posizione di open stance e permetteva una maggior velocità di esecuzione dello swing con un maggior controllo.

Andiamo ora a vedere quelli che sono i tre finali del diritto moderno:

1-     finale con la mano destra sul fianco sinistro

2-     finale con la mano destra all’altezza del gomito sinistro

3-     finale con la mano destra appena sotto il top della spalla sinistra    

In tutte e tre le variazioni il palmo della mano è sempre rivolto al pavimento. La posizione finale della mano destra e della racchetta comportano la quantità di rotazione che si vuole generare sulla pallina. Se si vuole molto top spin allora il finale dovrà essere sul fianco sinistro. Se si vuole colpire una palla piatta, con poca rotazione, il finale sarà sulla spalla sinistra. Ne consegue che il finale più utilizzato è quello intermedio che porta la mano destro sul gomito sinistro e che permette un ottimo equilibrio tra potenza e rotazione. In conclusione, la chiusura sulla spalla crea un movimento quasi lineare dello swing, al contrario della chiusura sul fianco che ovviamente crea naturalmente uno swing up ed uno swing down e quindi trasmette rotazione sulla palla. Un aspetto importante del diritto moderno sta proprio nel fatto che sapere che un certo tipo di finale ti può dare più o meno top spin semplifica il processo di scelta durante il gioco.

Passiamo ora ad analizzare le single fasi del diritto moderno.

Posizione Numero 1: La Preparazione (The Backswing)

Ogni colpo deve sempre cominciare con uno split step e con la rotazione del busto per portare la racchetta dietro. Durante la rotazione del torso e della racchetta si comincia a caricare il peso sul piede destro. Questa è la posizione numero 1.

Ci sono 4 fondamentali punti di riferimento nel finale della posizione di partenza:

a) il braccio sinistro si deve trovare disteso, all’altezza della spalla e parallelo alla rete (fino al raggiungimento di questa posizione la mano sinistra rimane sulla racchetta). Questo gesto viene effettuato dai giocatori proprio per avere un punto di riferimento per la torsione del busto. Con il braccio sinistro parallelo alla rete si è obbligati ad effettuare la torsione corretta del busto. Così come tenere la mano sinistra sulla racchetta garantisce una giusta rotazione delle spalle. Attenzione però a non lasciare la mano sinistra troppo sulla racchetta perché può diventare un impedimento a trovare la corretta posizione finale della preparazione.

b) il secondo punto di riferimento è il carico del peso sulla gamba destra. Senza di questo non ci può essere il trasferimento tra la gamba destra e quella sinistra alla base di ogni colpo.

c) il terzo importante punto di riferimento è la posizione della mano destra che risulta sempre almeno all’altezza della spalla o anche più alta. Ciò è dovuto alla necessità di sfruttare la forza gravitazionale e quella centrifuga. 

Più è alta la racchetta minor energia deve impiegare il giocatore per creare velocità alla racchetta prima di colpire la palla. Da notare che la rotazione del torso con la mano in posizione piuttosto alta è da fare sì rapidamente ma senza tensioni muscolari, in “relax”. Va aggiunto che il braccio della racchetta va leggermente piegato in questo tipo di preparazione. Il braccio completamento disteso porterebbe la racchetta troppo in alto e potrebbe creare stress alla spalla con rischio di infortuni.

d) il quarto punto di riferimento è la direzione della testa della racchetta. La racchetta dovrebbe puntare al cielo con un angolo di 45 gradi rispetto al terreno. Possiamo anche aggiungere che un ulteriore punto di riferimento è quell’angolo di  45 gradi che si forma tra la racchetta e la linea di fondo campo alla fine della preparazione.

Posizione numero 2: La zona d’impatto (the hitting zone)

Il giocatore deve lasciare cadere la racchetta nella zona d’impatto sfruttando la forza di gravità con un movimento fluido e rilassato e la propria energia dovrà essere utilizzata gradualmente per portare a termine il movimento fino al punto di contatto. In questo modo si ottiene la velocità massima della testa della racchetta.

Ci sono 4 punti di riferimento fondamentali nella zona d’impatto:

a)      il punto d’impatto deve avvenire ad un’altezza compresa tra la vita del giocatore ed il suo petto. Sostanzialmente, impattare la palla a quest’altezza sfrutta al massimo l’insieme dei muscoli coinvolti nel movimento facendo scaturire la forza della racchetta dal centro gravitazionale del giocatore ottenendo la massima potenza.

b)      Il punto d’impatto deve essere avanti rispetto al corpo proprio di fronte al piede sinistro (closed stance). Questo permette alla racchetta di raggiungere la sua massima velocità, ma anche di avere un ottima visione di palla.

c)      La racchetta deve stare su un piano lineare con la traiettoria della palla per tutta la zona d’impatto fino al punto di contatto. Il tappo della racchetta sarà proprio rivolto alla traiettoria della palla. La testa della racchetta si troverà, invece, sempre più in basso rispetto alla traiettoria della palla (tappo sulla traiettoria e testa sotto). Quanto più è bassa la testa rispetto alla traiettoria tanta più rotazione avrà la palla! Va notato che il polso è, e rimane in estensione (già in fase di preparazione), e che la testa della racchetta si muove dal basso all'alto attraverso una pronazione del polso.

d)      Lo sguardo del giocatore è sul punto di contatto e vi rimane per qualche istante anche dopo l’impatto. La testa dovrebbe essere rilassata, senza tensioni muscolari. Possiamo aggiungere che la pratica di mantenere la testa rilassata durante il gioco è un elemento considerato nel tennis moderno molto importante. Lo stesso Tony Nadal ne ha parlato espressamente nel convegno di Biella nel novembre 2008.

Il punto di contatto la consideriamo la posizione 2. E questa è la chiave per avere colpi consistenti. Il concetto fondamentale, da non dimenticare mai, è che se si dovrebbe colpire la palla nello stesso punto di contatto sempre ed in qualsiasi situazione. Essere in grado di riprodurre in modo continuativo lo stesso modello di movimento, anche se con tecnica approssimativa, ci permette di ottenere colpi consistenti. Risulterà per altro ovvio che, questo tipo di approccio, comporta un gran lavoro di gambe che dovranno trovare la giusta distanza e la giusta altezza dalla palla per poter fare sempre il forwardswing nello stesso identico modo.


Posizione numero 3: Il Finale

Come già detto all’inizio, è proprio il finale la vera rivoluzione del diritto moderno. Il diritto classico, con il finale davanti al corpo ed alto fin sopra la spalla, aveva la fase di controllo della profondità del colpo solo nella fase di contatto della palla (aumentando o diminuendo il tempo che la stessa pallina stava sulle corde) questo significava avere un gran feeling con la palla. Il finale non aveva praticamente incidenza sul risultato del colpo. Con il diritto moderno, invece, il finale determina la profondità e la rotazione della palla e risulta molto semplificato il processo di scelta del colpo. Se vuoi una  palla profonda basta allungare la zona d’impatto e quindi ritardare il momento dello swing di chiusura, (il movimento risulterà più lineare ed in automatico la palla rimarrà più sulle corde), così, al contrario, se si vuole fare un passante sui piedi dell’avversario si dovrà accorciare la zona d’impatto anticipando lo swing.  

Ci sono 4 fondamentali punti di riferimento nel finale del colpo:

a)   la mano destra e l’avambraccio sono rivolti al terreno;

b)   la testa della racchetta finisce la corsa dalla parte del braccio sinistro e questo può avvenire a differenti altezze: sul fianco, sul gomito, sulla spalla o sopra la spalla;

c)   la spalla destra ruota di 180 gradi dal punto di partenza della preparazione;

d)   il peso del giocatore viene completamente trasferito sulla gamba sinistra.

Alla fine di una corretta esecuzione del colpo, il gomito dovrebbe puntare in direzione di dove si voleva mandare la palla. 

IMPORTANTI CONSIDERAZIONI:

Qui di seguito riportiamo alcuni aspetti che sono ritenuti importanti nello studio del diritto e che meritano di essere approfonditi.

STANCE: abbiamo speso tante belle parole per cercare di spiegare la tecnica corretta del diritto moderno ma non abbiamo approfondito un aspetto davvero fondamentale: oggi, tra i professionisti, una buona percentuale dei colpi viene effettuata in posizione di OPEN STANCE! Questa necessità viene ovviamente dal fatto che con un gioco molto veloce, colpire con i piedi in NEUTRAL STANCE diventa difficile (c'è poco tempo). Di conseguenza una buona parte della teoria sopra indicata va adattata allo sviluppo del gioco in open stance. Il nodo cruciale sta fondamentalmente nel fatto che non c'è lo spostamento del peso del corpo dalla gamba dietro a quella davanti e quindi si perde la fase di spinta lineare. In realtà, da un punto di vista biomeccanico, probabilmente si ottiene più potenza dall'azione circolare esasperata del dritto in open stance piuttosto che dalla somma del movimento lineare e di quello circolare del diritto in neutral stance. Sottolineiamo che nel diritto in open stance il peso del corpo subito dopo l'impatto è ancora sulla gamba esterna (quelle che sarebbe stata dietro in neutral stance).

TIMING: uno dei grandi dilemmi del diritto moderno, conseguenza della necessità di un'apertura veloce, è se sia "lecita" o meno quella piccola (a volte non tanto piccola) pausa che ci si ritrova a fare con la racchetta alla sua massima altezza, prima di cominciare il downswing. Onestamente ne abbiamo sentite di ogni sorta ma crediamo che la sostanza del problema sia la seguente: è sempre auspicabile un movimento fluido e continuo dall'apertura (lenta) all'accelerazione per arrivare all'impatto, fino alla chiusura; questo permette di ottenere il massimo del risultato da tutti i punti di vista. Il problema sta che se si deve scegliere tra un movimento non interrotto che fa arrivare però sempre con un timing sbagliato ed uno swing con la pausa che però ci permette l'impatto corretto all'ora non vale la pena cercare a tutti i costi la tecnica perfetta... non paga!!

IMPUGNATURA: anche sull'impugnatura ci sarebbe un bel po' da dire! Noi cercheremo di  rimanere il più possibile in ambito tecnico. Oggi ci troviamo di fronte a 2 tipi di impugnatura base la Eastern (di Federer... anche se c'è chi la ritiene una semi Western) e la Western (di Nadal). Se tiriamo in ballo i risultati dei giocatori professionisti diventa difficile determinare quale sia quella che da i maggiori vantaggi. Sicuramente si può sostenere quanto segue: 1) la Eastern che si rifà al tennis classico dovrebbe garantire maggiori risultati per chi ha un gioco veloce con molti colpi piatti; 2) con la Eastern, rispetto alla Western, le palle vengono colpite più in fuori e meno davanti al corpo (questo comporta che il tempo impiegato per lo swing sia leggermente minore); 3) la Eastern è perfetta per le palle basse mentre complica un po' la vita su quelle alte, vale il contrario per la Western; 4) la Western è la conseguenza dell'esigenza di dare alla palla molta rotazione che viene soprattutto dal gioco su superfici lente come la terra o da giocatori da fondo; 5) oggi, la Western, grazie alla preparazione atletica dei giocatori ed alle racchette moderne non è più un'impugnatura solo per i maratoneti del tennis.

ROTAZIONE ANCHE E SPALLE: un aspetto molto importante da un punto di vista biomeccanico per lo sviluppo della potenza è la rotazione del tronco. E' ormai appurato che le anche dovrebbero andare in rotazione di circa 90 gradi rispetto alla rete mentre le spalle devono ruotare di circa 110 gradi. E' proprio questa differenza di 20 gradi tra anche e spalle che si è rivelato un elemento importante nella catena cinetica per creare maggior potenza.