lunedì 30 marzo 2009
SVILUPPARE LA POTENZA COL METODO NADAL
sabato 28 marzo 2009
GESTIRE L'ANSIA
mercoledì 25 marzo 2009
ANDY MURRAY E L'HOT YOGA
RAFAEL NADAL - Viaggio nel suo corpo...
martedì 24 marzo 2009
LA VISIONE DI PALLA DI FEDERER



sabato 21 marzo 2009
APPUNTI SUL SERVIZIO DI RICCARDO PIATTI E IVAN LJUBICIC
IL SERVIZIO
venerdì 20 marzo 2009
RISCALDAMENTO CON MINI TENNIS
giovedì 19 marzo 2009
PSICOLOGIA - L'ASPETTO MENTALE NEL TENNIS (parte 2)
Autori: Stefania Indemini e Alessandro Simili
Il tennis è uno sport in cui vi è la compresenza di fattori tecnici, tattici, fisici e psicologici. Il giocatore moderno deve essere in possesso di una tecnica raffinata, di brillanti capacità tattico-strategiche, nonché di una eccelsa preparazione atletica, ma queste caratteristiche non saranno sufficienti a portarlo alla vittoria se non saranno correlate ad altre qualità psicologiche. Infatti, nel tennis l’aspetto mentale risulta essere di fondamentale importanza, dal momento che certe sue caratteristiche lo rendono uno degli sport più logoranti sotto il profilo psicologico.
Il tennis infatti è:
• un’attività Open Skills: il giocatore affronta situazioni sempre diverse alle quali deve rispondere rapidamente ed in maniera adeguata;
• uno sport individuale: il giocatore è l’unico protagonista e l’unico responsabile del risultato;
• uno sport che non prevede, durante lo svolgimento del match, nè coaching, né time out: il giocatore è da solo sia nell’elaborare la tattica di gioco che nel gestire momenti di sconforto e di difficoltà;
• uno sport in cui non esiste la possibilità di pareggio: da un match si può uscire solo vincitori o vinti;
• uno sport in cui non esistono limiti di tempo: non è possibile prevedere quale sarà la durata di un incontro, quindi il giocatore potrà andare incontro a momenti di stanchezza e di calo, sia fisico che mentale;
• uno sport che non ha valori assoluti di confronto;
• uno sport in cui la vittoria non è mai assicurata: il risultato può essere rimesso in discussione in qualunque momento del match.
La prestazione di un giocatore sarà dunque condizionata contemporaneamente da:
• requisiti tecnico-tattici, ovvero la capacità di eseguire movimenti efficienti ed efficaci, adatti a risolvere le differenti situazioni di gioco;
• requisiti condizionali, ovvero la resistenza, la forza e la velocità;
• requisiti psicologici, ovvero la capacità di controllare in maniera ottimale gli aspetti emozionali.
LE FASI DEL TENNIS
Possiamo suddividere l’attività del tennista in 5 fasi, ciascuna delle quali presenta delle caratteristiche specifiche:
A - Allenamento
B - Avvicinamento alla partita
C - Prepartita
D - Partita
E - Scarico
Ciascuna fase verrà qui di seguito analizzata facendo costantemente riferimento al Metodo S.F.E.R.A. ed ai 5 fattori che lo contraddistinguono (Sincronia, Punti di Forza, Energia, Ritmo e Attivazione).
A - Allenamento
La fase di Allenamento riguarda tutta la preparazione (fisica, tecnica, tattica e mentale) a cui il tennista si sottopone durante i mesi precedenti l’inizio delle competizioni. Rappresenta una costante per l’atleta; può essere presente in misura maggiore o minore a seconda del periodo dell’anno e della programmazione dei tornei, ma è comunque una parte del bagaglio che il tennista deve possedere e che si deve portare sempre dietro.
Le caratteristiche principali di questa fase sono:
• Allenamento fisico, tecnico, tattico e mentale → Punti di Forza
• Cura dell’alimentazione → Punti di Forza, Energia
Si tratta di aspetti che devono essere sempre presenti nell’atleta, in quanto sono necessari per permettergli di riconoscere i suoi Punti di Forza e per aumentare la propria autoefficacia.
B - Avvicinamento alla partita
La fase di Avvicinamento alla partita riguarda in particolare il giorno precedente l’incontro. Tutto ciò che fa il tennista è in funzione di un obiettivo a breve termine chiaro e preciso, il match che lo aspetta il giorno dopo. Parlo di obiettivo chiaro e preciso poiché il giocatore sa finalmente chi sarà il suo avversario e, indicativamente, anche l’ora di gioco, per cui potrà organizzarsi al meglio in funzione di queste informazioni.
Le caratteristiche principali di questa fase sono:
• Conoscenza del luogo di gara (percezione di un luogo conosciuto, quindi meno inquietante) → Sincronia
• Allenamento fisico e tecnico sul campo (in parte anche in funzione delle caratteristiche dell’avversario) → Punti di Forza
• Studio dell’avversario (assistendo al match e/o discutendo la tattica e la strategia di gioco con l’allenatore) → Punti di Forza
• Cura dell’alimentazione → Energia
• Sonno → Energia
C - Prepartita
La fase di Prepartita riguarda tutto ciò che l’atleta fa il giorno dell’incontro, prima di scendere in campo. La durata di questa fase, e quindi la sua gestione, varia principalmente in funzione dell’orario di gioco, ma può anche subire ulteriori modificazioni “in itinere”. Infatti gli orari di ingresso in campo non sono quasi mai definiti precisamente, ma sono “to follow”, nel senso che dipendono e sono in funzione della durata degli incontri precedenti. Inoltre, ulteriori ritardi, o addirittura rinvii, sono sempre possibili nel caso di condizioni meterologiche avverse (pioggia, oscurità, ecc…). Il tennista, quindi, dovrà essere sempre pronto a gestire tutte queste situazioni nella maniera migliore e più funzionale in rapporto al match che lo aspetta.
Le caratteristiche principali di questa fase sono:
• Sveglia (almeno 3 ore prima della partita) → Attivazione
• Preparazione dei materiali (scelta dei completi da allenamento e da gara, modalità di preparazione schematica e costante) → Sincronia
• Cura dell’alimentazione → Energia
• Ascolto musica (durante il tragitto, durante la giornata, prima dell’incontro) → Attivazione, Energia
• Allenamento prima del match → Attivazione, Punti di Forza
• Primo cambio (non ancora da gara) → Energia
• Scarpe slacciate → Energia
• Riscaldamento prima del match → Attivazione
• Cambio da gara (rituale della vestizione, self talk, pensiero positivo, presa di consapevolezza di potercela fare, aumento dell’autoefficacia) → Sincronia, Punti di Forza, Attivazione
D - Partita
Il momento della partita riguarda tutto ciò che fa l’atleta dal momento in cui entra in campo per affrontare il suo avversario, al momento in cui esce, dopo avere terminato l’incontro. Comprende sia la fase di riscaldamento (dal momento dell’ingresso in campo, al momento del sorteggio, fino alla fine dei 5 minuti di riscaldamento), che quella del match vero e proprio.
Per quanto riguarda la fase del riscaldamento, le caratteristiche peculiari sono:
• Presa di possesso dello spazio e disposizione dei materiali → Sincronia
• Allacciarsi le scarpe → Attivazione, Energia, Sincronia
• Scelta dell’attrezzo →Attivazione, Punti di Forza
• Sensazioni tattile (palline, racchetta, superficie del campo di gioco) → Attivazione
• Regole e sorteggio → Attivazione, Sincronia
• Palleggio di riscaldamento → Attivazione, Ritmo
Per quanto riguarda la fase del match la suddividiamo in 6 momenti, da analizzare singolarmente e in modo approfondito, che sono quelli di:
1. Avvicinamento al punto
2. Attivazione prima del punto
3. Punto
4. Momento di sfogo
5. Momento di recupero
6. Cambio di campo
1. Avvicinamento al punto
Si tratta di un momento di “passaggio” in cui il tennista, finito il punto precedente, si avvia alla preparazione di quello successivo.
Le caratteristiche principali di questa fase sono:
• Mettere a posto le corde → Sincronia
• Racchetta tenuta con la mano con cui non si gioca (o comunque impugnata in modo molto blando) → Energia
• Self talk → Punti di Forza
L’andamento dei 5 fattori della Sfera in questa fase sarà dunque il seguente:
Sincronia ↑ (aumento)
Punti di Forza ↑
Energia ↔(stabile)
Ritmo ↔
Attivazione ↔
2. Attivazione prima del punto
Si tratta del momento immediatamente precedente il gioco del punto. Il tennista si può trovare ad affrontarlo sia in fase di servizio che in fase di risposta.
Le caratteristiche principali in fase di servizio sono:
• Racchetta che gira tra le mani → Ritmo, Energia
• Sensazioni tattili delle palline → Sincronia, Attivazione
• Scelta delle palline → Attivazione (rituale)
• Rimbalzo della pallina prima di servire → Ritmo
• Controllo del respiro → Ritmo, Energia
• Pensiero positivo → Punti di Forza
• Espirazione subito prima dell’inizio del punto → Sincronia, Attivazione
Le caratteristiche principali in fase di risposta sono:
• Assumere posizione dinamica → Sincronia, Attivazione
• Racchetta che gira tra le mani → Ritmo, Energia
• Controllo del respiro → Ritmo, Energia
• Pensiero positivo → Punti di Forza
• Espirazione subito prima dell’inizio del punto → Sincronia, Attivazione
L’andamento dei 5 fattori della Sfera in questa fase sarà dunque:
Sincronia ↑
Punti di Forza ↔
Energia ↑
Ritmo ↑
Attivazione ↑
3. Punto
Nel momento del punto tutti i fattori della Sfera devono essere già stati portati ad un livello ottimale. In questo caso, il tennista sarà perfettamente concentrato e allineato sul compito e riuscirà a fornire una prestazione d’eccellenza.
Caratteristiche principali di questa fase sono:
• Racchetta che gira tra le mani → Energia, Ritmo
L’andamento dei 5 fattori della Sfera sarà il seguente:
Sincronia ↔
Punti di Forza ↔
Energia ↔
Ritmo ↔
Attivazione ↔
4. Momento di sfogo
Rappresenta il momento dell’esame di realtà, in cui il tennista prende consapevolezza del punto appena giocato.
Caratteristiche principali di questa fase sono:
• Incitamenti verbali (dai, forza) e gestuali (pugno) → Punti di Forza, Energia
• Imprecazioni verbali e gestuali (lancio di racchetta) → Energia
• Ripetizione del gesto tecnico → Punti di Forza
• Self talk → Punti di Forza
L’andamento dei 5 fattori della Sfera sarà dunque:
Sincronia ↓ (diminuzione)
Punti di Forza ↔
Energia ↑
Ritmo ↓
Attivazione ↓
5. Momento di recupero
Durante il momento di recupero è necessario che vi sia un distacco, una disattivazione rispetto al punto appena giocato, in modo da poter riequilibrare la Sfera. Tutto questo, in funzione della successiva fase di preparazione per il punto successivo (dopo il momento di recupero potremo avere, a seconda del momento del match, o la fase di cambio campo oppure si ripartirà, nuovamente, con la fase di avvicinamento al punto).
Le caratteristiche di questa fase sono:
• Controllo del respiro → Energia, Ritmo
• Mettere a posto le corde → Sincronia
• Self talk → Punti di Forza
L’andamento dei 5 fattori della Sfera in questa fase sarà dunque il seguente:
Sincronia ↑
Punti di Forza ↓
Energia ↓
Ritmo ↑
Attivazione ↔
6. Cambio di campo
Durante questa fase il tennista si trova nella condizione di dover gestire una pausa di durata relativamente lunga (da 1’30 a 2 minuti la durata della pausa del cambio campo, contro i 25 secondi tra un punto e l’altro). E’ un momento che, se gestito e sfruttato nel modo giusto, può dare ottimi risultati, ma che allo stesso tempo, se gestito male, rischia di diventare alquanto controproducente.
Le caratteristiche di questa fase sono:
• Rilassamento fisico e mentale (il giocatore si siede) → Energia
• Recupero fisico (integratori) → Punti di Forza, Energia
• Self talk → Sincronia
• Pensiero positivo → Punti di Forza
L’andamento dei 5 fattori della Sfera in questa fase saranno infine:
Sincronia ↔
Punti di Forza ↔
Energia ↓
Ritmo ↔
Attivazione ↓
E - Scarico
Il momento di scarico riguarda tutto ciò che fa l’atleta dopo lo svolgimento del match. Si tratta di una fase importante, in cui l’atleta deve disattivarsi al fine di recuperare tutte le sue forze ed essere così pronto per la partita successiva. Inoltre, a seconda del tipo di competizione a cui sta partecipando, il giocatore potrà trovarsi di fronte a situazione e ad esigenze differenti:
• Partita successiva dopo una settimana → recupero a lungo termine (es. Torneo a squadre)
• Partita successiva il giorno seguente → recupero a medio termine (es. Torneo individuale)
• Partita successiva lo stesso giorno → recupero a breve termine (es. Torneo individuale, doppio turno)
• Partita successiva immediatamente a seguire → recupero lampo (es. Torneo a squadre, doppio dopo 30 minuti dalla fine del singolo)
Nel caso di recupero a lungo termine, l’atleta potrà disattivarsi seguendo i suoi tempi naturali, mentre nel caso di recupero a medio, ma soprattutto a breve termine, egli dovrà adottare delle strategie personali per arrivare all’appuntamento successivo nella migliore forma (fisica e mentale) possibile. Infatti, la cattiva gestione dell’attivazione/disattivazione può portare l’atleta ad un consumo non ottimale di energia, inficiandone così la prestazione.
Paradossalmente, il recupero lampo non crea grossi problemi, infatti in questo caso l’atleta non si disattiva (o lo fa solo in minima parte) in quanto il match successivo lo attende nell’immediato futuro.
lunedì 16 marzo 2009
THE VOLLEY - (La Volèe)

Il primo aspetto da considerare è lo split step.
Lo split step è quel piccolo salto che viene effettuato dal giocatore mentre il proprio avversario sta per colpire la palla (la posizione di massima altezza del salto dovrebbe coincidere con l'impatto della palla). Questo movimento ha diverse ragioni tra cui garantire la massima velocità di spostamento delle gambe (si sfrutta la forza di reazione che arriva dal terreno), portare il corpo in una posizione di equilibrio e bilanciare il corpo in modo da poter effettuare lo spostamento del peso del corpo in avanti. Lo split step non va effettuato solamente se si è raggiunta la posizione ideale a rete. Molto spesso si può notare come i pro facciano lo split step anche in mezzo al campo, spezzando la corsa verso rete, per poi proseguire una volta valutato il colpo dell'avversario.
L'impugnatura.
Oggi c'è la tendenza ad insegnare la volèe utilizzando l'impugnatura continental che permette di giocare sia il diritto che il rovescio (ed anche lo smash) senza fare modifiche. In molti, comunque, continuano ad utilizzare una impugnatura eastern di diritto ed eastern di rovescio che garantisce un miglior posizionamento del piatto corde, ma che può dare problemi coi tempi di preparazione quando il gioco si fa veloce. Un altro compromesso è giocare la volèe di diritto con una continental e fare una leggerissima rotazione dell'impugnatura per il rovescio, sempre per avere un miglior angolo della testa della racchetta.


L'esecuzione del colpo.
Innanzitutto la volèe richiede un movimento di preparazione molto abbreviato in virtù della minor distanza che la pallina deve percorrere. La racchetta sarà portata nella fase finale della preparazione attraverso un movimento simultaneo di braccio e spalle, la testa dell racchetta è sempre alta e punta al cielo (la testa si verrà a trovare più indietro rispetto alla posizione del polso), il gomito rimane attaccato al busto e sarà sempre il corpo a buttarsi contro la palla. Se nel diritto la rotazione delle spalle è minima e quindi c'è una leggera apertura con il braccio (si deve comunque rimanere più compatti possibile), nel rovescio la rotazione delle spalle (a 90 gradi con la rete) porta direttamente il giocatore nella fase finale della preparazione, il braccio non deve assolutamente cercare una maggior apertura del movimento.
Importante, come abbiamo già detto, sarà una posizione del corpo un po' sbilanciata in avanti con il peso sulla punta dei piedi ben divaricati (si dovrebbe avere la sensazione di un equilibrio al limite della caduta in avanti). Il peso del corpo si sbilancerà prima sul piede esterno, contemporaneamente alla fase di preparazione del colpo, e poi si dovrà scaricare in avanti portando avanti la gamba sinistra per il diritto e quella destra per il rovescio per i giocatori destrimani e viceversa per i mancini. Il timing con cui avviene lo scarico del peso in avanti è molto importante. Prendendo ad esempio la volèe di diritto di un destrimane: il piede sinistro dovrebbe toccare il terreno contemporaneamente all'impatto della palla, mai prima perchè ciò vorrebbe dire perdere molta della consistenza del colpo.
La palla deve essere sempre colpita ben davanti al corpo con il polso ben fermo ed un movimento in slice tale da permettere un buon controllo di palla e farla rimbalzare il meno possibile. Lo swing sarà corto e sarà necessario controllare la direzione delle testa della racchetta che dovrebbe cercare sempre la linea del net, che diventa un ottimo riferimento per evitare di mettere la palla in rete. Non dimentichiamoci che molte volèe si giocano lontano dalla rete e in questi casi lo swing sarà più lungo per cercare una maggior profondità del colpo.
Nella volèe di rovescio va sottolineata l'importanza del movimento del braccio che non ha la racchetta che farà un movimento in fuori opposto a quello del braccio racchetta (stesso principio biomeccanico del rovescio in slice) e che servirà per dare maggior bilanciamento al corpo.
