sabato 21 marzo 2009

APPUNTI SUL SERVIZIO DI RICCARDO PIATTI E IVAN LJUBICIC

Testo tratto da www.community.diadora.it

IL SERVIZIO

Per alcuni simbolo di forza esplosiva, per altri vero e proprio "biglietto da visita" che caratterizza sui piani stilistico ed espressivo il tennista, il servizio e' il gesto principe del gioco e il colpo che da' lo spettacolare inizio allo scambio di gara. In questa semplice (per gli esperti) concatenazione di movimenti confluiscono armoniosamente tecnica, coordinazione neuromuscolare, percezione e controllo della potenza.
E' doveroso ribadire che dietro all'apparente semplicita' dei servizi dei grandi campioni ci sono anni di allenamento, sia fisico e tecnico che mentale, di training di rifinitura e di esercizio per dotare l'esecuzione di armonia e potenza. L'obiettivo attorno al quale ruota la strutturazione del colpo e' la capacita' di conferire alla pallina l'effetto, la direzione e la velocita' desiderate. Per capire nella teoria come e' possibile ottenere tale risultato occorre, prima di tutto, scomporre in movimenti elementari il complesso del colpo e cioe', nello specifico, in quattro fasi:

1-l lancio della palla, accompagnato dalla rotazione laterale del busto e dall'inizio del caricamento delle gambe
2- il movimento in fuori del braccio-racchetta
3- il movimento di caricamento del braccio in preparazione dell'impatto con la palla
4- l'impatto con la palla e la conclusione del colpo, costituita da un'energica decelerazione del movimento.

Il corpo viene coinvolto interamente nell'esecuzione del servizio, a partire dalla postura, con gambe divaricate e piedi in posizione da permettere il piegamento delle ginocchia, fino ad arrivare a spalle, gomiti, polsi ad anche, passando ovviamente per un intenso allenamento muscolare. Una differente considerazione va riservata ad un organo particolare che riveste pero' un'importanza fondamentale: il cervelletto. Quest'ultimo, infatti, ha un ruolo predominante nell'apprendimento, nell'esecuzione, ma soprattutto nella correzione del gesto.

L'esplosivita' e' la qualita' fisica che caratterizza il colpo d'apertura di gara e va sviluppata adeguatamente per garantire non soltanto la riuscita del servizio ma anche, su un piano piu' generico, un gioco piu' incisivo, efficace e di conseguenza piu' spettacolare. Tuttavia, per rendere in pieno l'idea di cosa significhi preparare un servizio, occorre sottolineare anche altri fattori di cui un buon tennista deve tener conto, come il tipo d'appoggio sui piedi, la resistenza dell'aria e l'altezza del lancio, che non deve essere troppo alto onde evitare che la pallina prenda un'eccessiva 
 accelerazione in fase discendente.
Sono ora chiari, quindi, i motivi per cui occorre non soltanto fermarsi a "guardare" un campione servire una palla, ma piu' esattamente "ammirarlo"

STRUTTURA FISICA E SERVIZIO di Riccardo Piatti:

Dal punto di vista fisico l'altezza e' certamente un vantaggio al momento del servizio. Altro fattore fondamentale e' proprio la postura della spalla. Ci sono tennisti che per loro natura hanno una spalla "retroattiva", ovvero riescono a far partire il movimento molto indietro rispetto agli altri. Questo permette loro di effettuare un'ottima fase di caricamento: piu' si va indietro con il movimento della spalla, maggiore sara' la spinta e piu' efficace sara' il servizio nel suo complesso.
Struttura fisica e tecnica del giocatore sono i due fattori di partenza quando si lavora sul servizio. In generale la tecnica principale e' uguale per tutti, ma si deve adattare ad ogni individuo, alle sue caratteristiche fisiche e agli aspetti tecnici per cui e' maggiormente portato.
Ci sono atleti con una buona spalla, ma che non sono altrettanto dotati nelle spinte e viceversa. A seconda della struttura fisica e delle doti tecniche si andra' a lavorare sugli aspetti specifici. Ivan Ljubicic ad esempio ha un fisico alto e prestante, ha un buona spalla ed e' dotato di una ottima velocita' nel colpo.
Nel primo movimento, quello del caricamento, avviene la torsione del busto e si evidenzia la funzione retroattiva della spalla: in questo momento il peso del corpo si sposta da avanti verso dietro. Il secondo movimento e' quello della spinta verso l'alto ed e' in questo momento che il peso ritorna in avanti. Alcuni tennisti partono direttamente da dietro, unificando di fatto i due momenti, il caricamento e la spinta verso l'alto.
In sede di allenamento curo in maniera sistematica le "spinte". Per diverse ragioni in partita non e' sempre possibile concentrarsi su di esse, eseguendole al meglio. Per questo e' importante che in allenamento si lavori in modo da "pulirle" il piu' possibile.

SPALLA “RETROATTIVA” E TORSIONE DEL BUSTO di Riccardo Piatti

Nel tennis professionistico dei nostri giorni avere una spalla molto “retroattiva” è una componente fondamentale per un servizio in grado di fare la differenza. Il movimento di torsione del busto e la retroazione della spalla è una dote naturale, ma anche un aspetto allenabile fin da quando si è giovani. Generalmente a livello giovanile si utilizza poco il servizio come colpo da punto e molto spesso è una semplice rimessa in gioco. Nel costruire il servizio di un giovane tennista questo è uno degli aspetti fondamentali da curare. Si tratta di un movimento molto ampio, che riguarda il braccio, la spalla e il busto, e ricorda molto quello del lancio del giavellotto. Una volta effettuata la torsione all’indietro, che è la prima fase del movimento, sono due le cose da fare: bisogna colpire la palla nel punto più alto possibile e rimanere in equilibrio al momento della battuta, senza sbilanciarsi. La corretta combinazione di questi due movimenti rende efficace tutto il servizio. Sampras è l’esempio più limpido di cosa significhi avere una spalla “retroattiva”: questa sua dote naturale gli permetteva di avere un gioco di servizio fuori dal comune, che unito all’intelligenza tattica lo ha portato ad ottenere risultati straordinari. Il primo a lavorare su questo movimento era stato John McEnroe all’inizio degli anni ’80: faceva partire il movimento di servizio da un’evidente torsione del busto e della spalla. Attualmente un tennista dotato di un’ottima spalla è senza dubbio Federer, recente dominatore dei tornei del Grande Slam.

IL SERVIZIO NEL TENNIS PROFESSIONISTICO di Ivan Ljubicic

Nel tennis di oggi i colpi "primari", come il servizio, sono diventati sempre piu' importanti. Dieci anni fa i giocatori in grado di servire a 200 km/h e di mettere a terra 15 ace a partita non erano nemmeno una decina. Adesso tra i primi cento del mondo ce ne saranno almeno 40 capaci di farlo. Il servizio e' senz'altro il colpo piu' migliorato negli ultimi venti anni a livello professionistico. Anche perche' si tratta di un fondamentale che potenzialmente tutti possono sviluppare, dato che lo si puo' allenare indipendentemente dal colpo di un avversario. Personalmente possiedo una certa facilita' di battuta e ho un movimento ampio della spalla. Il problema e' il lavoro del pettorale, che si sviluppa molto di piu' rispetto ai muscoli posteriori: la conseguenza e' lo spostamento in avanti della spalla. Dopo cinque, sei mesi di intensa attivita' agonistica la spalla comincia a muoversi in avanti, cambiando la sua naturale posizione. Questo tipo di problema spesso viene affrontato anche con l'operazione, che non sempre pero' risolve la questione. L'unico modo per limitare questo effetto, e' quello di sviluppare i muscoli posteriori. Non servono sedute esagerate, con grandi pesi: sono sufficienti pesi "normali", in modo da potenziare quei muscoli che solitamente non vengono impiegati appieno, in modo da "bilanciare" la massa muscolare.

IL SERVIZIO: IMPLICAZIONI TECNICHE E MUSCOLARI di Ivan Ljubicic

Il servizio è molto importante per me, ed è uno dei miei colpi migliori. Per un atleta professionista allenare il servizio è importante, ma non bisogna nemmeno esagerare nell’allenarlo, perché si rischia di perdere quella componente basata sull’istinto, che fa la differenza in partita. E’ un po’ come il rigore per un calciatore: il buon esito del tiro dipende molto dalla fantasia e dall’istinto, oltrechè dall’allenamento. Le possibilità di battuta sono moltissime: servizi slice, kick, piatto, combinati a loro volta con tutti i tipi di rotazioni: è difficile allenarle tutte, per farlo bisognerebbe prepararsi solo su questo per tutto il giorno. Quello del servizio non è solo un problema tecnico, ma anche fisico. Il movimento di battuta richiede uno sforzo muscolare notevole, per questo è un gesto di cui non abusare in allenamento. Non si può forzare oltremodo, specie se arrivi a servire una palla a 232 km/h, come mi è capitato qualche settimana fa ad Indianapolis. Anche allenarsi troppo durante l’inverno può rivelarsi controproducente nel pieno della stagione agonistica, perché si rischia di doversi fermare. Mediamente in una seduta di allenamento effettuo tra i 60 e i 70 servizi.

SERVIZIO SULL'ERBA: IL GIOCO “SERVE AND VOLLEY” di Ivan Ljubicic

Sull'erba si cura soprattutto il gioco di "serve and volley". Sempre meno tennisti si affidano a questo tipo di gioco, anche perche' va esercitato molto in allenamento, per poi poterlo applicare in partita con una certa continuita' ed efficacia. Il servizio e' la prima parte di questo gioco molto complesso: e' necessario prestare anche una grande cura alla successiva fase di risposta, in cui bisogna essere in grado di coprire il campo e difenderlo dai passanti degli avversari.

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