mercoledì 25 marzo 2009

RAFAEL NADAL - Viaggio nel suo corpo...


Viaggio nel corpo di Rafael Nadal (Sport Week - 27 maggio 2006)
Autore: Lorenzo Cazzaniga

Che cosa c' e' dietro i muscoli del superman del tennis ? Alla vigilia del piu' importante (e faticoso) torneo sulla Terra rossa, il preparatore dello spagnolo spiega i segreti Del suo strapotere "rafael ha cominciato a usare una Speciale macchina con cui compie sforzi da 1.175 Newton: un po' come alzare 115 chili col bilanciere" Juan forcades pons, preparatore atletico di nadal
Un tempo si pensava che le ore di allenamento dovessero essere inversamente proporzionali al talento. Per intenderci: Vilas non andava a letto soddisfatto se non si era ammazzato per almeno sei ore, McEnroe si accontentava di una mezz' oretta. Ora il tennis e' cambiato e, soprattutto sulla terra battuta, non vai da nessuna parte senza una preparazione fisica perfetta. Per questo Rafael Nadal e' l' indiscusso numero uno del Mondo sul rosso. Sembra la bella copia di Ivan Drago, solo piu' simpatico. A suo vantaggio c' e' che, nel tennis, un punto vinto remando dal fondo e uno conquistato con una deliziosa vole' e contano uguali. Ecco perche' ha vinto cinque dei sei confronti diretti con Federer: lo svizzero corre i rischi, lui soprattutto corre. Ma per riuscirci oltre le quattro ore di gioco, servono due polmoni da sommozzatore e una volonta' di ferro. La seconda e' una risorsa di cui lui solo puo' vantare i meriti, la prima e' in coabitazione con Juan Forcades Pons. La televisione inquadra sempre lo zio coach Toni, che ha grandi meriti nella crescita di Rafael, ma il preparatore atletico, in questo caso, e' fondamentale. E ci fa scoprire dei lati insospettabili del suo allenamento. A guardargli i bicipiti, le cosce, i pettorali, diresti che Rafael passa gran parte del suo tempo ad alzare bilancieri. Forcades giura che nemmeno li sfiora ("Solo ogni tanto, per fare un po' di compensazione"); allora credi che corra una maratona tutti i giorni ("Macche' , gli scatti nel tennis non superano i dieci metri"). Va be' , ma allora dove sta il segreto di questa macchina perfetta ? Credeteci o no, il merito e' in gran parte italiano. "A livello di preparatori fisici l' Italia e' un Paese eccezionale, e io mi sono spesso ispirato ai loro studi", spiega Forcades. "Qualche anno fa ho conosciuto Carmelo Bosco e una nuova macchina di vibrazioni meccaniche che aveva progettato. Lavoriamo tanto sulla forza ma anche sull' equilibrio e le capacita' coordinative, per perfezionare quello che Madre Natura ha donato a Rafael". La tendenza nel mondo del tennis e' limitare le sedute in palestra e allenarsi atleticamente sul campo. Lo stesso Federer, col fido Pierre Paganini, ha optato per questa scelta. "Ci si allena tanto sulle accelerazioni e le frenate. Il tennis e' uno sport strano: ora ti serve uno scatto, poi un balzo, quindi un saltello, poi un allungamento. E devi saperti anche riposare. Uno dei segreti, infatti, e' saper gestire la fatica". Scopriamo dunque che anche Rafael si stanca. Francamente, nemmeno nelle battaglie piu' dure ce n' eravamo accorti: "Il linguaggio del corpo e' fondamentale in uno scontro molto psicologico quale e' una partita di tennis. Guarda in finale a Roma contro Federer: era sotto 4 a 1 al quinto e dopo il primo punto del sesto gioco ha cacciato un urlo e cominciato a battersi il petto. Era come dire "Ehi, io ci credo ancora, non mollo, se cedi di un centimetro ti salto addosso". E' questa la sua attitudine. Anche lui finisce un incontro distrutto, ma fin quando e' sul campo ha un' energia mentale che lo aiuta a scovare quella fisica". Impressionanti i dati di resistenza aerobica: 72 millilitri per kg di peso corporeo. "Niente male per un tennista", sostiene Pino Carnevale, il preparatore che segue l' entourage azzurro. "E' sicuramente un parametro molto positivo, piu' di quello della forza esplosiva, che non e' poi cosi' eccezionale. Secondo il test di Bosco, Nadal salta da fermo 46 centimetri. Volandri arriva a 54. Questo significa che la sua forza e' quella di essere strutturalmente grosso. A fare la differenza sono stati mamma, papa' e Madre Natura". Vero: a 16 anni era gia' un macho e in famiglia non si ricordano smilzi e piccoletti. Tuttavia, e' necessario saper sfruttare le doti naturali con una preparazione scientifica. Non bisogna, quindi, immaginare allenamenti alla Rocky che salta i gradini o spacca la legna. Forcades e' un ricercatore, uno che si aggiorna di continuo per trovare nuove soluzioni. Ora ha cominciato a utilizzare una nuova macchina, una sorta di cono che mette Rafael sotto pressione: "Compie sforzi da 1.175 newton, un po' come alzare 115 chili col bilanciere", spiega. "E poi ha una visuale molto ampia". Che non vuol dire che sia un tizio dalle vedute aperte, ma che ha un grandangolo al posto degli occhi. Anche Federer ha spesso lavorato con Sport Vision per migliorare l' aspetto visivo. E' provato che vi e' sempre un occhio dominante che permette un' esecuzione piu' naturale di un movimento alla destra o alla sinistra del corpo. Pero' l' altro lato puo' essere aiutato: lo fanno i marines americani, lo fa Tiger Woods, lo fa chi non vuol lasciare niente al caso. E se vuoi diventare numero uno del Mondo non e' al destino che ti devi affidare. Nel tennis le palle viaggiano come missili e avere una visuale periferica perfetta e' un bel vantaggio. Se poi, anche in questo caso, e' una qualita' che ti porti dalla culla, tanto di guadagnato. Ma i segreti non finiscono qui. Forcades ha rubacchiato qualcosa anche al volley ("eserc izi di forza esplosiva"), e soprattutto sa come comunicare con Rafael: "Chiedere a un ragazzo sforzi di questo genere, una dedizione totale, sia quando e' a casa sia quando viaggia per il Mondo, non e' semplice". Gia' , un numero uno deve mangiare pane e tennis, chiudersi nella "black box", quella scatoletta nera dove non sono ammessi dubbi, incertezze, fidanzate ne' distrazioni. Per ora Rafael ci si e' chiuso a chiave. Fin quando durera' , sara' lui l' uomo da battere sulla terra rossa. la scheda 53 vittorie di fila, come vilas nel ' 77 Rafael Nadal punta a conquistare il secondo titolo dello Slam della sua carriera al Roland Garros, ma gia' superando il primo turno raggiungerebbe un traguardo storico, cioe' quello di 54 partite vinte consecutivamente sulla terra battuta, superando il record di Guillermo Vilas ottenuto nel 1977. Nadal, inoltre, trionfando a Roma e' salito a quota 16 tornei vinti, eguagliando il record di Bjoern Borg relativo al maggior numero di successi ottenuti sotto i 20 anni: Nadal e' nato infatti il 3 giugno 1986 a Mancor, isola di Maiorca, dove risiede. E' ancora lontano da Roger Federer nel ranking mondiale, anche se l' ha battuto in cinque dei sei confronti diretti, e sempre nelle ultime quattro occasioni. il preparatore "resistenza piu' velocita' : Ecco il suo segreTo" Rafael Nadal e' indubbiamente il miglior atleta nel mondo del tennis. Ma come si costruisce un fisico cosi' perfetto ? L' abbiamo chiesto al preparatore atletico che lo segue da cinque anni: Juan Forcades Pons. Qual e' il segreto del fisico di Nadal ? "Coordinazione e controllo del corpo. E' quella formula che gli americani chiamano "velocita' , agilita' e scatto". In questo e' straordinario. E poi geneticamente e' stato fortunato: basta guardare il fisico di Toni, lo zio coach, e di Miguel Angel, lo zio che e' stato capitano del Barcellona calcio per diverse stagioni". Lui e' destro naturale ma gioca con la sinistra: e' stato un problema ? "No, anzi, essere mancini nel tennis aiuta perche' gli avversari non sono abituati. Lui scrive e mangia con la destra, ma in tante situazioni e' ambidestro: per esempio calcia bene con entrambi i piedi. Credo che questo abbia anche migliorato il suo equilibrio negli spostamenti". Infatti riesce a recuperare con colpi che sembrano disperati. "Sulla terra battuta in particolare, devi saperti muovere bene e mantenere una posizione di campo ideale. La scivolata aiuta ma bisogna saperla usare correttamente: Rafael per migliorare si allena andando sullo skateboard o col monopattino". Pero' ha gia' subito due infortuni seri: come si possono prevenire ? "La cosa piu' importante e' gestire la fatica. Due cose sono particolarmente pericolose: i continui cambi di superficie e un calendario sempre piu' fitto di tornei. Due Masters Series di fila non si possono giocare se hai fatto finale in quello precedente. Lui si alza la mattina e fa subito esercizi per le articolazioni. Tutto e' prefissato: le ore di sonno, la dieta, gli allenamenti". Ma qual e' la sua dote migliore ? "La resistenza alla forza. I muscoli devono essere proporzionati al peso per ottenere velocita' e resistenza allo stesso momento. Questa e' la sua maggior qualita' : correre rapido dal primo all' ultimo game". 

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